Come Gustarlo
Un Aglianico vinificato completamente nel legno
L’Aglianico del Vulture DOC Kamai si distingue come un autentico vino rosso che sorge dall’operosità meticolosa della rinomata cantina San Martino. Situata sulla collina ai piedi del Monte Vulture, questa cantina costituisce un autentico emblema di dedizione enologica, individuando nel circostante terroir l’ambiente ideale per la coltivazione dell’uva Aglianico. L’etichetta Kamai simboleggia l’unione profonda tra passione e territorio, imprimendo forza al vitigno Aglianico e trasmettendo con autenticità le peculiarità di questa terra Lucana. Un risultato che riflette la convergenza di impegno e ambiente, dando vita a un vino in grado di interpretare le preziose risorse offerte dal suolo e dal clima circostante. Gli sforzi dedicati a valorizzare il potenziale di questo vitigno specifico nel suolo circostante si stanno traducendo in un riconoscimento sempre più ampio all’interno del contesto enologico nazionale.
Metodi e tecniche di produzione e vinificazione
L’Aglianico del Vulture DOC Kamai si ottiene tramite l’impiego esclusivo di uve Aglianico, che vengono raccolte manualmente dopo un’accurata selezione in vigna. Si esegue ulteriormente una cernita attraverso il processo di diraspatura, privilegiando gli acini al culmine della loro maturazione fenolica. Si ha poi la pigiatura, a cui fa seguito la fermentazione alcolica svolta in tini di rovere di Slavonia, con una lunga macerazione sulle bucce, che si prolunga per 60 giorni dopo la fine della fermentazione alcolica, e durante i quali si svolge anche la fermentazione malolattica. Successivamente, il vino viene travasato in botti di rovere di Slavonia, dove resterà ad affinare per un tempo di 12-18 mesi.
Esperienza sensoriale e abbinamenti
L’Aglianico del Vulture DOC Kamai si presenta nel calice con un rosso rubino scuro e compatto con alcuni riflessi granati. La sensazione olfattiva è composta da un bouquet aromatico ricco e complesso, si apre su note minerali per poi virare su profumi fruttati ed arrivare a sentori più legnosi e speziati dati dall’affinamento. In bocca ha un gran corpo, è rotondo e con un tannino ben vellutato che anticipa un finale lungo e persistente. La sua notevole struttura richiede l’abbinamento con piatti a base di selvaggina, cucinati in umido e con una buona succulenza, ad esempio fornisce il meglio di se con il filetto di capriolo condito con una salsa ai mirtilli.