Come Gustarlo

Il Dogliani DOCG frutto della vigna del ciliegio
La saga Boschis si dipana tra le colline delle Langhe, evidenziata dalla pregevole Dogliani DOCG Superiore Vigna del Ciliegio. Questo racconto affonda le radici nel passato, quando Telesforo Boschis, enologo di spicco del Barolo, decise di portare le sue maestrie a Dogliani, nella suggestiva Pianezzo. In collaborazione con il figlio Francesco, inaugurarono un nuovo capitolo nella coltivazione delle uve, culminato nel 1968 con la vinificazione delle loro uve. La produzione divenne sinonimo di varietà autoctone, con un’affezione particolare per il Dolcetto. Nel tempo, la produzione si suddivise in cru aziendali, tra cui spicca il nome del vino: Vigna del Ciliegio.
Metodi e tecniche di produzione e vinificazione
Nell’affascinante mese di ottobre, si celebra con precisione la raccolta delle uve Dolcetto, destinate all’artigianale produzione del pregiato Dogliani DOCG Superiore Vigna del Ciliegio. Dopo un’accurata selezione, le uve vengono delicatamente diraspate e pigiate, iniziando il processo di una vinificazione tradizionale in rosso. La fermentazione, ulteriormente arricchita da una macerazione sulle bucce, avviene in vasche di acciaio inox, e perdura per un periodo di 3/4 giorni Il 50 % del vino trascorre i primi 12 mesi in barrique mentre il restante in acciaio, per poi assemblarsi per ulteriori 10 mesi in acciaio.
Esperienza sensoriale e abbinamenti
Il Dogliani DOCG Superiore Vigna del Ciliegio è un vino rosso che entra nel calice con un rosso rubino compatto, emana sensazioni di frutta rossa e nera matura come mora, marasca e prugne, che si intrecciano con intriganti note minerali. Il sorso si presenta di buona struttura, con una buona avvolgenza aromatica, quasi vanigliata. Un vino rosso da tutto pasto ma ottimo da abbinare a carne arrosta o con formaggi di media stagionatura.