Come Gustarlo

L’Amarone secondo la cantina Brigaldara
L’Amarone della Valpolicella DOCG Classico è il prodotto di punta di una realtà di spicco della Valpolicella, quella della cantina Brigaldara. Con i suoi 50 ettari di vigneti ed una villa riconvertita all’appassimento delle uve e alla vinificazione, è ad oggi una delle cantine più importanti di questo territorio meraviglioso. Le vigne di loro proprietà sono allevate da sapienti vignaioli che lavorano rigorosamente a mano, affinché ci sia un perfetto equilibrio tra la produttività delle uve e la loro perfetta maturazione, mantenendo quindi viva la relazione tra l’uomo e la campagna. La messa ad appassimento di queste uve avviene solo dopo un’attenta selezione in vigna, mirata ad eliminare i grappoli non idonei per un appassimento di qualità.
Metodi e tecniche di produzione e vinificazione
L’Amarone della Valpolicella DOCG Classico viene realizzato con uve al 47% Corvina, 39% Corvinone, 6% Rondinella e la restante parte da uve a bacca rossa di altri vitigni. Vengono raccolte manualmente nella seconda settimana di settembre dopo una selezione accurata dei grappoli idonei e vengono poi, depositati in apposite cassette per l’appassimento che avviene per un periodo di 120 giorni, periodo in cui perdono circa il 30% del peso iniziale. Una volta che le uve sono pronte, si inizia con il processo fermentativo che avviene totalmente a contatto con le bucce, durante la macerazione si effettuano due rimontaggi quotidiani. La fermentazione malolattica viene svolta in primavera. Successivamente il vino viene lasciato affinare in piccole botti di legno per 12 mesi e per i successivi 24 mesi in botti di legno grande.
Esperienza sensoriale e abbinamenti
Il calice dell’Amarone della Valpolicella DOCG Classico risulta essere avvolgente. Si presenta con un rosso granato alla vista. Al naso si nota sicuramente il sentore evidente di frutta in confettura, come ciliegia e amarena, l’olfatto viene poi avvolto da note speziate date dall’affinamento, come vaniglia cardamomo e cannella, inebriando la sensazione olfattiva e preparando i sensi ad un sorso armonioso e persistente con tannini dolci e nobili. Il calore è certamente ovvio, ma ben bilanciato dall’eleganza della struttura. Un calice che permette l’abbinamento con grandi arrosti e selvaggina, con formaggi ben stagionati e leggermente erborinati. Si abbina però meglio solo a se stesso, per una meditazione da soli o in compagnia.