Come Gustarlo

Una piccola realtà del Chianti
Il Chianti Classico DOCG Gran Selezione di Tenuta Casenuove è frutto del lavoro di Philippe Austruy, un visionario innamorato del territorio che decise di riunire un team di esperti del settore e avviare il progetto di rinnovi dei vigneti e dell’azienda, mettendo in campo anche la sua passione per l’arte. La tenuta è situata a Panzano, che si è sempre distinta tra le produzioni di Chianti, ottenendo anche la dicitura di Classico, riservate alle zone e ai vigneti più antichi della denominazione. La denominazione “gran selezione” indica, dal 2014, grazie al Consorzio Chianti Classico i vini di massima eccellenza e dedicata alle annate in cui si riconosce una maggiore qualità del vino. Imbottigliato per la prima volta nel 2018, la raffinatezza del Gran Selezione di Tenuta Casenuove lo rendono la massima espressione del Sangiovese di Panzano, con una declinazione stilistica assegnatagli dalla cantina.
Metodi e tecniche di produzione e vinificazione
Chianti Classico DOCG Gran Selezione viene realizzato con uve Sangiovese, raccolte e selezionate a mano in vigna, per poi essere sottoposte ad una nuova cernita in cantina. La vinificazione avviene in vasche di cemento riempite per gravità, accompagnando gli acini con le mani senza l’utilizzo di utensili meccanici, così da garantire la vinificazione ad acino integro, l’uva viene pigiata e viene fatta partire la fermentazione con frequenti rimontaggi. L’assenza di utensili meccanici permette di controllare a pieno il livello di estrazione e la cessione della materia colorante e della struttura polifenolica durante la macerazione, la cui durata è stabilita in base al profilo di ciascuna vasca. La svinatura è effettuata per gravità, la pressatura soffice delle vinacce avviene tramite torchio verticale. Il vino affina per 20 mesi in botti grandi di rovere di Slavonia per poi concludere il riposo con 36 mesi in bottiglia.
Esperienza sensoriale e abbinamenti
Il Chianti Classico DOCG Gran Selezione entra nel calice con un rosso rubino molto intenso e profondo, al naso la sensazione olfattiva è molto variegata ma netta e definita: passa dalle caratteristiche floreali di violetta tipiche del vitigno, alle note di frutti di bosco e ciliegia sotto spirito, per poi aprirsi e virare su note speziate di foglia di tabacco, sottobosco e vaniglia. Il sorso è dritto ed elegante, la trama tannica seducente, setosa e di grande classe ci fa capire che il suo stato evolutivo è ben lontano dal suo apice. Un vino rotondo in bocca che si abbina perfettamente a piatti della cucina di terra piuttosto complessi a base di tartufo, Chianina o Faraona.