Come Gustarlo

Un Moscato Metodo Classico intenso e stravagante
La curiosa storia del Moscato Spumante Mario e il Pozzo che deve la sua creazione alla caparbietà di Claudio Mo, amante della natura e del suo territorio, ha sempre creduto nelle caratteristiche del Moscato soprattutto come spumante. Prodotto secondo Metodo Classico con una rifermentazione in bottiglia, ma queste vengono poste sul fondo di un pozzo profondo circa 30 metri, dove non arriva la luce e la pressione dell’acqua e la sua temperatura sono ideali per l’affinamento e la conservazione dello spumante.
Metodi e tecniche di produzione e vinificazione
La vendemmia in cantina viene condotta manualmente in cassette con una selezione in vigna alla fine di settembre. Le uve vengono diraspate e lasciate in pressa a 20 °C per una breve macerazione, si avvia poi la fermentazione alcolica condotta a temperatura controllata fino al raggiungimento di 4 gradi alcolici. Il mosto viene poi imbottigliato per la rifermentazione in bottiglia, queste vengono poste sul fondo di un pozzo a circa 30 metri di profondità dove resteranno ad affinare per 24 mesi. Infine vi è la sboccatura del Moscato Spumante Mario e il Pozzo ed un ulteriore affinamento in bottiglia di 12 mesi.
Esperienza sensoriale e abbinamenti
Il Moscato Spumante Mario e il Pozzo è un vino dal colore giallo paglierino brillante e lievi riflessi dorati ed un perlage fine e persistente. Al naso arriva molto intensa la nota aromatica inconfondibile de moscato seguito da note floreali di fiori di acacia e glicine ed una lieve sfumatura fruttata di pesca e albicocca. Al palato arriva con una delicata dolcezza armonizzata da una bollicina che rende il sorso fragrante ed una buona persistenza di acidità che arriva su un finale lungo. Un Metodo Classico diverso dal solito che può dare un valore diverso ad una brindisi per un’occasione speciale, ottimo con pasticceria secca e se abbinato a torte alla crema.