Come Gustarlo

Un Pompeiano che ha radici di fuoco e parla del territorio
Il Pompeiano Bianco IGT Pompeii, prodotto dall’azienda agricola Bosco dè Medici, origina nell’ombra imponente del Vesuvio. In questa location, i vigneti sono curati con assoluta dedizione, coltivando i frutti di questa preziosa terra. Una passione che unisce le famiglie Palomba e Monaco, unite da un obiettivo comune: creare vini in grado di narrare l’anima del territorio. Nel 1996, nacque questa realtà enologica, la quale da allora produce vini autentici. Attualmente, la tenuta vanta circa 8 ettari di vigneti, tutti splendidamente esposti a sud – sud/ovest, godendo di un’escursione termica significativa e della benefica influenza delle correnti d’aria marina.
Metodi e tecniche di produzione e vinificazione
Le uve di Caprettone in purezza destinate a diventare Pompeiano Bianco IGT Pompeii vengono vendemmiate manualmente a seguito di una scrupolosa selezione, negli ultimi giorni di settembre. Una volta giunte in cantina, le uve vengono pressate a grappolo intero a cui segue una macerazione pellicolare, lunga 2 giorni, processo che permettere l’estrazione dalle bucce stesse degli aromi, dei precursori d’aromi e di tutte quelle sostanze che possono migliorare le caratteristiche organolettiche del vino. Il conseguente processo di fermentazione alcolica avviene per il 30% in anfora, e per il 70% in acciaio. Agli stessi contenitori è affidato il processo di affinamento, che dura circa 6 mesi.
Esperienza sensoriale e abbinamenti
Il Pompeiano Bianco IGT Pompeii, è un’ espressione autentica della tradizione enologica, le sue tonalità dorate, si presentano al naso con vibranti accenni di albicocca e ginestra, arricchiti da suggestioni minerali. Al palato, la macerazione conferisce rotondità, mentre i toni sapidi donano profondità e persistenza. Un perfetto connubio enogastronomico con formaggi freschi e di media stagionatura. Perfetto con un risotto profumato di mare, con asparagi e funghi. Ideale con prodotti locali quali la zuppa di Ceci di Cicerale o Fagioli di Controne, perché ne sposano perfettamente la sua complessità e carattere.